Atletica in Umbria - 

Avevo da poco cominciato ad approfondire la spinosa questione sollevata dal comunicato stampa della Podistica Volumnia. Pertanto ne approfitto per esprimere tutta la mia solidarietà in merito all'evidente sconcerto manifestato dalla stessa compagine sportiva. Personalmente ritengo che chi svolge un ruolo pubblico in qualunque disciplina agonistica dovrebbe essenzialmente limitarsi a dettare alcuni fondamentali criteri di massima nello svolgimento delle competizioni; criteri essenzialmente legati alla regolarità delle prove ed alla sicurezza degli atleti coinvolti. Un moderno concetto liberale che viene sostanzialmente ribaltato dalla Fidal nazionale la quale, oltre a pretendere affiliazioni forzate e alti costi burocratici sotto varie forme, arriva addirittura a stabilire il divieto per le gare locali, quindi fuori dal circuito nazionale, di definirle con i termini di maratona e mezza maratona. Non solo, è anche fatto divieto, al di fuori del "patrocinio" Fidal, di organizzare corse con la medesima distanza delle due classiche competizioni sopra richiamate. Capisco che in Italia qualunque ente pubblico tenda quasi per inerzia a creare piccoli e grandi monopoli. Tuttavia, per dirla con la massima sincerità, questo furore burocratico mi sembra che superi ogni ragionevolezza. A tale proposito spero vivamente che sulla questione si possa aprire un dibattito costruttivo e non solo in questa nostra piccola tribuna.

          Buon Anno a tutti.

                           Annibale Barca