S.O.S corse campestri

Apprendo con una certa frustrazione l'ulteriore riduzione nel programma dei cross gestiti dal Crupe. Al di là delle specifiche difficoltà del momento, ciò mi sembra il risultato di una costante disaffezione da parte dei podisti umbri manifestata nel corso degli ultimi anni. Qualcuno sostiene che il proliferare dei cosiddetti trail sia alla base di tale disaffezione, sebbene il cross country, almeno sulla carta, rappresenti una specialità assai diversa. Prescindendo dal carattere estremamente allenante di queste particolari competizioni ( le quali mettono in gioco un ampio ventaglio di componenti fisiologiche dello sforzo), è un vero peccato che in molti non comprendano appieno il  loro grande fascino sportivo. L'aspetto rigenerante di simili gare invernali è straordinario, soprattutto dopo la lunga stagione delle corse su strada. Si tratta comunque di competizioni di non facile interpretazione, particolarmente per chi non è abituato ai repentini cambi di ritmo. Tuttavia, anche in virtù degli ambienti naturali delle campestri e del periodo dell'anno in cui esse si svolgono, senza i cross la stagione agonistica perderebbe qualcosa di veramente significativo.

               Buone corse e buoni cross

               Annibale Barca